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Tra Fede e Leggenda

Il culto della Madonna di Custonaci è antichissimo e tuttora resta immerso nel mistero, le prime testimonianze storiche risalgono ai primi del 1400.

Una leggenda, tramandata per diverse generazioni, narra di una nave francese proveniente da Alessandria d’Egitto, facente rotta verso il porto di Marsiglia, che durante la navigazione, in prossimità delle Isole Egadi, fu colta dal brutto tempo.

Infatti poco dopo si scatenò una violenta tormenta e la nave, quindi, si trovò in balia delle onde, in procinto di rovesciarsi. L’unica fonte di salvezza per i marinai era un miracolo!!! 

naufraggio

I marinai in preda alla disperazione andarono giù nella stiva, dove tra il carico, vi era un quadro raffigurante la Madonna; essi si inginocchiarono ed iniziarono a pregare, facendo voto alla Vergine Maria che se fossero scampati alla tempesta, avrebbero donato il quadro agli abitanti della terra in cui sarebbero approdati incolumi.

 

preghiera

Subito dopo le onde cominciarono a placarsi, il temporale si allontano e la nave nel frattempo poté giungere, fra mille peripezie, nei pressi di Cala Buguto alle pendici di Monte Cofano, odierna Baia Cornino. I marinai scampati alla tempesta approdarono sul litorale e per onorare la promessa fatta, scelsero il luogo dove costruire una piccola chiesetta all’interno della quale custodire il miracoloso quadro della Vergine.

sbarco

Nel frattempo alcuni abitanti della vicina frazione di Custonaci alla vista della nave supponendo un’incursione da parte dei saraceni, si precipitarono per difendere il litorale, ma trovarono gli uomini di mare francesi gioiosi per lo scampato naufragio. Gli abitanti dissuasero i naviganti dal costruire una chiesetta in quel posto e di trasportare l’immagine nella vicina cappella rupestre dedicata all’Immacolata, ubicata in prossima della collina di Custonaci, per essere meglio custodita e venerata, considerando che il litorale era frequentemente oggetto d’invasioni da parte dei Saraceni che facevano razzie di ogni genere lungo le coste. I Marinai sentendo quelle valide motivazioni affidarono il quadro agli abitanti locali e ripresero il loro viaggio. Il quadro venne posto su di un carro trainato dai buoi per essere trasportato nella vicina collinetta di Custonaci.

pozzo

Si racconta che durante il tragitto, giunti nelle vicinanze della cappella rupestre i buoi, essendo assetati ed esausti per la fatica si fermarono non volendo più ripartire. A quel punto iniziò a sgorgare dell’acqua dal terreno. Quel posto tutt’ora esistente è chiamato “Pozzo della Madonna”.

pozzo_della_madonna

 I buoi dissetati ripartirono raggiungendo la soprastante cappelletta dove fu risposto il quadro. Da quel giorno la Sacra Immagine prese il titolo di “Maria di Custonaci”.

trasporto

  Non si sanno quali e quante grazie l’immagine abbia concesso, la tradizione ci tramanda due singolari miracoli avvenuti proprio all’arrivo del quadro nel territorio di Custonaci, ex frazione di Erice.

Il primo episodio straordinario riguarda un uomo zoppo il quale avendo saputo dell’arrivo del quadro miracoloso, desideroso di venerare la Celeste Signora, volle supportare anche lui il quadro per il trasporto dalla spiaggia alla vicina collinetta di Custonaci, ma ecco il miracolo: appena si addossò il sacro peso, si trovò immediatamente guarito.

Il secondo fatto miracoloso, invece, riguarda un giovane proveniente dalla città di Salemi, sordo muto dalla nascita, che si trovava, all’arrivo del quadro, nei pressi di Cala Buguto. Vedendo quell’inaspettato evento volle anche lui partecipare e rimase quasi elettrizzato dei gioiosi “EVVIVA” che gli abitanti gridavano alla Celeste Signora. Spinto anch’egli da un travolgente impeto gridò “EVVIVA MARIA” con voce chiara e il suo handicap scomparve. Ancora oggi nella rievocazione storica dello Sbarco i fedeli gridano “Evviva Viva Maria Santissima di Custonaci Viva”.

Per il gran numero dei miracoli e delle grazie ottenute il culto per Maria di Custonaci si è esteso ovunque negli anni successivi.