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La sacra immagine venerata all’interno dell’omonimo Santuario, è composta da tre tavole in legno formante un unico supporto, preparato a gesso, delle dimensioni di 1.40 x 0.80 mt. dipinto con tecnica ad olio.

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Il dipinto è contornato da una cornice in stile greco composta ed impreziosita da lastre lavorate in argento.

Col passare degli anni ed essendosi la Madonna di Custonaci distinta per innumerevoli grazie e celesti prodigi, ottenne dal Capitolo Vaticano, nel 1752, la solenne Incoronazione, riservata alle più prodigiose e riverite Immagini di Maria.

La Madonna è raffigurata su un trono con in braccio il Bambino Gesù nudo nell’amorevole atto dell’allattamento e due angioletti sostengono la corona reale sul capo della Vergine.

L’attribuzione del quadro ha opinioni discordanti circa la sua paternità. L’accademico Tommaso Guardasi attribuisce l’opera, per la maniera in cui è dipinto, all’Evangelista S. Luca o più precisamente all’Associazione di S. Luca sorta a Roma nel 1300, formata da illustri pittori e trasformata in Accademia nel 1577 da Papa Gregorio XIII. Altri, invece, la attribuiscono ad un certo Luca Santo pittore fiorentino del XI secolo. Altri, ancora, lo fanno risalire al XIV secolo per la morbidezza dei colori e per la caratteristica del paesaggio sullo sfondo che appartengono alla scuola fiamminga ed in particolare di Umberto o Giovanni Van Eych.

Dopo il recente restauro avvenuto nel 2002, dove è emersa una data di non facile lettura, il dipinto è mutato molto. Infatti, dopo il restauro, è emerso un manto decorato con vasi a doppia ansa con spighe di grano, ma soprattutto è ritornato alla luce, nascosto da varie ridipinture, l’originaria fisionomia del soggetto mariano che da un’attenta osservazione ed attraverso raffronti stilistici confermerebbe la mano di Antonello Crescenzio.