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MONTE SPARAGIO

monte sparagio

Il Monte Sparagio (Mt 1.110), è la vetta più alta dei rilievi della Provincia di Trapani e alcune zone fanno parte al demanio forestale regionale.

Non di rado vista la sua altezza durante le rigide giornate invernali il paesaggio cambia aspetto invevandosi, mostrando dei paesaggi molto inusuali.

 

Veduta da Monte Sparagio1

La cima è raggiungibile tramite una tortuosa strada sterrata e mantiene ancora oggi per gli escursionisti l’aureola d’inaccessibilità. Infatti, in passato veniva considerato un luogo di rifugio ideale per i briganti, avendo l’acceso disagevole con versanti ripidi, rocciosi e con sentieri sassosi.

 

Veduta da Monte  Sparagio

Scorci straordinari si aprono a nord sui monti della riserva dello Zingaro, di San Vito e della riserva di Monte Cofano, ad Ovest il monte Erice ad est invece domina il Monte Inici e il Golfo di Castellammare.

Il paesaggio attuale è il risultato dell’azione secolare di mandrie e greggi pascolanti e del fuoco che ha favorito l’affioramento della roccia nuda.

 

Una leggenda è legata alla cima del monte. Infatti, si racconta che sulla cima vi era una roccia piatta e rettangolare denominata “Tavula di Turricianu”, pietra di difficile individuazione a causa dell’istallazione di alcune antenne, dove furono svolte alcune delle riunioni della banda di briganti capeggiata da Pasquale Turriciano, banda nata intorno al 1862 con i moti di ribellione alla leva militare obbligatoria. Al bandito di origine castellammarese gli si attribuisce grande eroismo e lealtà. E’ stato ucciso nel 1870 dai carabinieri, dopo anni di brigantaggio.

Nell’area si trovano alcuni esemplari adulti di Leccio (Quercus ilex) i quali formano piccoli boschetti isolati, che crescono per la maggior parte sui versanti più ripidi e rocciosi. Nei sottoboschi crescono il Pungitopo (Ruscus aculeatus), Marrubium sp., Caprifoglio (Lonicera etrusca.), Rubia peregrina, Stracciabraghe (Smilax aspera) e Asparagio (Asparagus acutifolius). In inverno fiorisce il Ciclamino autunnale (Cyclamen hederifolium) ed un Ranuncolo a fiore giallo.

Gli arbusti presenti sono: la Ginestra spinosa (Calicotome infesta), il Pero selvatico (Pyrus amigdaliformis) e il Biancospino (Crataegus monogyna). Scendendo un po’ di quota si possono trovare: l’Alaterno (Rhamnus sp.), il Terebinto (Pistacea terebinthus), l’Euphorbia dendroides, l’Olivo selvatico (Olea europea var. sylvestris), e l’Anagyris fetida. Le praterie sono dominate dall’Ampelodesmos mauritanica graminacea che ricresce velocemente dopo ogni incendio. In inverno fioriscono varie composite tra cui la Calendula e Iridacee dei generi Crocus e Iris. Tra i pascoli alti vi è un’estesa stazione di Giaggiolo siciliano (Iris pseudopumila), piante di Origano, Menta selvatica e l’Euphorbia characias.

Diverse sono le specie di animali che si possono osservare tra le quali alcuni rapaci sia diurni che notturni come ad esempio il Falco pellegrino (Falco peregrinus), l’Aquila del Bonelli (Hieraetus fasciatus), l’Assiolo (Otus scops), la Civetta (Athene noctua), il Barbagianni (Tyto alba), l’Allocco (Strix aluco) ecc; passeriformi come la Cinciarella (Cyanistes ceruleus), Cinciallegra (Parus major), Occhiocotto (Sylvia elanocephala), Pigliamosche (Muscicapa striata), Sterpazzolina (Sylvia cantillans) ecc..; alcuni mammiferi tra cui l’Istrice (Hystrix cristata), il Riccio (erinaceus europaeus), la Donnola (Mustela nivalis), la Volpe (Vulpes vulpes), il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), l’Arvicola del Savi (Microtus savii), il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus). Rettili come la lucertola di Wagler (Podarcis wagleriana), il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), il Geco comune (Tarentola mauritanica), il Biacco (Hierophis viridiflavus) e la Vipera comune (Vipera aspis).